
40Percioche pensava, se lo poteva prendere, ch'egli
sarebbe un gran danno a' Iudei.
41Hor essendo quelle turbe per prender la torre, e
sforzando la porta del cortile, e comandando che s'arre-
casse del fuoco, e che
s'incendessero le porte; esso, veg-
gendosi preso da ogni lato, si diede d'una spada
per lo corpo.
42Amando meglio morir generosamente, ch'esser
sottoposto agli scellerati, ed essere oltraggiato d'una ma-
niera indegna alla
sua nobiltà.
43Ma, perche, per la fretta dello sforzo, non havea
bene addirizzata la ferita, e che le turbe entravano già a
calca dentro delle porte, corse generosamente al muro, e
virilmente si precipitò giù alle turbe.
44E, traendosi quelle subitamente addietro, e facen-
dogli largo, egli venne in mezzo alla piazza.
45E, respirando anchora, ed infocato nell'animo, si
levò in piè: e, benche il sangue colasse a guisa di fonte, e
che le ferite fosser gravissime, passò correndo attraverso
le turbe.
46E, fermatosi sopra una straripevol roccia, quan-
tunque havesse perduto tutto'l sangue, trasse fuori le
sue interiora, e le prese con amendue le mani, e le gittò
sopra le turbe: e, dopo havere invocato il Signore della
vita, e dello spirito, pregandolo di fargli la retributione
di queste cose, morì in questa maniera.
Capitolo XV
1Hor Nicanor, havendo inteso che Iuda, con la sua
gente, era nelle parti d'intorno a Samaria, prese consi-
glio d'assalirgli nel giorno del riposo con ogni sicurtà.
2E, dicendogli i Iudei, iquali sforzatamente lo
segui-
tavano, che non facesse una cotal fiera e barbara distrut-
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