Introduzione
In età umanistico-rinascimentale la Bibbia riveste un ruolo di primo piano all'interno della riflessione teologica, filosofica,
artistica; non si esaurisce però qui la sua importanza, essendo la questione dell'interpretazione del testo scritturale e le
vicende editoriali dello stesso strettamente legate, in questo periodo, alla storia non soltanto religiosa ma anche politica
e sociale, e a quella dello sviluppo del diritto e delle scienze.
Le esigenze di riforma della religione che nel testo biblico trova il proprio fondamento portano, da un lato, alla ridefinizione
del testo stesso - ad esempio sulle basi stabilite dalla nuova filologia - e a nuovi orientamenti esegetici; dall'altro, provocano
la produzione di una costellazione di testi che offrono interpretazioni anche più sfumate e complesse rispetto alle posizioni
principali del dibattito fra cattolici e riformati.
La nascente arte della stampa trova nelle esigenze di riproduzione del testo biblico una delle principali leve di diffusione,
di sviluppo e di impulso; l'arte sacra, d'altro canto, si appropria delle nuove tecniche incisorie; il rapporto tra testo e
immagine, al contempo, muta in conseguenza al cambiamento di tecniche, di pubblico, di modalità di fruizione del testo biblico.
Le esigenze, da parte cattolica, di contenere la 'lettura' personale della Bibbia entro i confini dell'eterodossia, quelle, da parte
riformata, di consolidare una formula dottrinale e teologica che ponga dei limiti alla libertà di interpretazione, e, insieme, il
sorgere di un'importante riflessione sull'idea di tolleranza, di autonomia conoscitiva, e su altri temi cruciali, danno come risultato
una produzione vastissima di opere di carattere filologico, filosofico, teologico, censorio, catechetico, giuridico, che curiosamente
si affianca a una editoria sacra di carattere più tradizionale, che si compone di libri d'ore, salteri e simili opere destinate al
culto privato.
Il sito intende rispecchiare la complessità della storia rinascimentale della Bibbia e della riflessione intorno ad essa e
costituirsi così come uno strumento polivalente per lo studio dei mutamenti che hanno interessato il testo scritturale negli
anni cruciali compresi tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Seicento.