La Sacra Bibbia tradotta in lingua italiana e commentata da Giovanni Diodati (Genève 1641)

distender dentro: e la coverta troppo stretta, per avvi-
lupparsene.
21Percioche il Signore si leverà, come nel Monte di
Perasim, e si commoverà come nella Valle di Gabaon,
per far la sua opera, la sua opera strana; e per eseguire la
sua operatione, la sua operatione straordinaria.
22Hora dunque, non vi fate beffe: che talhora i vostri
legami non sieno rinforzati: percioche io ho udito da
parte del Signore Iddio degli eserciti una sentenza fina-
le, ed una diterminatione contr’a tutto’l paese.
23Porgete l’orecchie, ed ascoltate la mia voce: state
attenti, ed ascoltate il mio ragionamento.
24L’aratore ara egli ogni giorno per seminare? non
rompe, e non erpica egli la sua terra?
25Quando ne ha appianato il disopra, non vi sparge
egli la veccia, e non vi semina egli il comino, e non vi
puone egli il frumento a certa misura, e l’orzo a certi se-
gni, e la spelta nel suo propio spatio?
26E l’Iddio suo l’ammaestra, e gl’insegna l’ordine
che dee guardare.
27Conciò sia cosa che non si trebbi la veccia con la
trebbia, e non si ravvolga la ruota del carro sopra’l comi-
no: anzi si scuote la veccia con la bacchetta, e’l comino
con la mazza.
28Ma il frumento è trebbiato: percioche altrimenti
egli non lo batterebbe giammai a bastanza. Così lo treb-

pagina successiva »