La Bibbia nel Cinquecento: edizioni interpretazioni censure
Epistulae » Bibbia Diodati (1641) - p. 3793


condo l'isperienza del suo intelletto, e l'havrà fatto simi-
le alla figura humana.
14 Overo l'havrà figurato alla somiglianza d'un vile
animale, smaltandolo di minio, e di biacca; dandogli co-
lor rosso, e stuccando ogni affondatura che è in esso.
15 E, fattagli una habitatione degna di lui, l'havrà po-
sto in una parete, fermandolo con del ferro.
16 Ed havrà proveduto per lui che non caggia, sapen-
do che non puo aiutar se stesso: conciò sia cosa che sia
sol una imagine, c'ha bisogno d'aiuto.
17 E pure, pregando per le sue facultà, maritaggio, e
figliuoli;
18 Non si vergogna di parlare ad una cosa senza ani-
ma: ed anche per la sanità invoca una cosa senza forze: e
per la vita, una cosa morta: e per aiuto supplica ad una
cosa inespertissima.
19 E, per buon viaggio, ad una cosa che non puo pur
fare un passo: e domanda facultà da guadagnare, da far
le sue facende, e da venire a capo di cio ch'egli impren-
de con le sue mani, ad una cosa che non ha alcun potere
nelle mani.

Capitolo XIV

1 Oltr'a cio, essendo alcuno apparecchiato a navigare,
e dovendo far viaggio su per le fiere onde, grida ad un
legno più marcio che la nave che lo porta.
2 Percioche la cupidità del guadagno è stata l'inven-
trice della nave, e l'artefice industria l'ha fabbricata.
3 Ma la tua providenza, o Padre, è quella che la go-
verna: conciò sia cosa che tu sii quello c'hai posta una
via nel mare, ed un sentier sicuro nell'onde.
4 Mostrando che tu puoi salvar d'ogni luogo, avve-
gnache alcuno vi monti su senza arte.
5 E vuoi che l'opere della tua sapienza non sieno otio-
se: per cio, gli huomini fidano le lor persone ad un pic-


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