La Bibbia nel Cinquecento: edizioni interpretazioni censure
Varro, Marcus Terentius » Politi, Ambrogio Catarino de' Compendio d'errori luterani - p. 422

non valentes latrare». Non senza causa san Domenico, padre nostro,
fu presignato in figura di cane che portava una fiaccola di fuoco
accesa. Mi son purgato ancora da l'esempio di molti santi e di san Paolo,
che ardì con tanto spirito e zelo riprender san Pietro, pastor de la
Chiesa santa, e ammonirlo in presenza d'ogni uomo, e dipoi ancora
ne la propia epistola rinfacciare questa riprensione contra gli apo-
stoli. Se si leggesse sant'Ilario e san Girolamo, Contra gli eretici e
Contra Ruffino, si conoscerebbe che e' nostri morsi sono solletichi a
comparazione de le loro ferite. E san Bernardo, quel figliuolo de la
mansuetudine, che fieri assalti fa contra gli eretici? E che zelo si
riconosce in quello che scrive a Innocenzo papa contra le bastemie
di Pietro Abailardo? A che parola di contumelia perdona, che non gli
improperi? Legghi chi vuole e vedrà che io non tocco e' peli a com-
parazione di costoro. Altre sono le cause civili, che ricercan qualche
civilità e modestia umana, e altre sono le contenzioni circa e' dogmati
de la fede, in tanto pericolo e pregiudicio de l'anime e contra le
già dannate e reprobate posizioni. Non si debbe interpretare esser
superbia quello che può procedere da zelo, ne mala mordacità quella
che lacera la carne de' lupi. Guardisi più presto colui, a chi duole
tali morsi, di non participare de la medesima carne. «Ma ecco», mi
dirà uno, «che tu ritorni a mordere». Pazienza; faciamo un'altra
cosa, veniamo a un altro patto giusto, e sarò contento. Orsù, dichisi
che io si' mordace; son contento, pur che si dica che quelli che io
mordo sono eretici o defensori di cose eretiche o erronee, e così de
le cose le quali io mordo confessino questo, e non latrarò più e non
mordarò. Per il mio mordere non si fa che gli veri eretici non sieno
eretici, né e' veri errori ancora non sieno errori, anzi più presto per
quelli più si scuopreno e manifestano. E però tu, amatore de la ve-
rità al quale scrivo, non permettere che l'accusazion contra me, che
importa poco, pregiudichi al vero de la fede, da la qual pende la
salute notra. Vale.