Che l'uomo deve sempre riconoscersi incredulo
e difettuoso nella fede, e che tanto è di fede
nell'uomo quanto è di cognizione di Dio e di
Cristo.
Considerazione LXIX.
Quando considero la grandissima efficacia
che Gesù Cristo nostro Signore attribuisce alla
fede, dicendo che con essa, per piccola ch'ella
sia, potremo trasferire li monti da un luogo al-
l'altro
, tornando sopra di me e
non mi trovando con questa fede così efficace,
conosco quanto è debile e fiacca la mia fede, e
allora rivolto l'animo mio a Dio, dicendo con
gli Apostoli:
Domine, auge mihi fidem
e dicendo col padre del lunatico:
Domi-
ne, adiuva incredulitatem meam
.
Ed intendendo che la fede mi ha da venire
per dono di Dio, e tenendo per certo che avere
tanto di fede quanto averò di cognizione di
Dio e di Cristo, conciossiacosaché gli uomini,
per molta buona relazione che abbiano di
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