La Bibbia nel Cinquecento: edizioni interpretazioni censure
Biblia vulgare istoriata (1490) Apparato iconografico - capilettera » Il Sommario della Santa Scrittura - p. 156


Cap. XXIV
Della vita de' communi cittadini artigiani
et lavoratori


In tutto el mondo nessuna vita è più christiana et la quale sia
più secondo l'Evangelio come la vita de' communi cittadini, ar-
tigiani et lavoratori, [che] per opere de loro mani et nel su-
dore de loro volto icona nota guadagnano loro pane
et loro spese. Santo Paulo si diletta in tutte le sue Epistole di
haver guadagnato el suo pane per la faticha delle sue mani et
reprende le vedove otiose, le quali vanno discorrendo per le ca-
se.
Pertanto varrebbe molto meglio per la christianità di fare
che ogni persona facesse qualche arte et non si lasciasse tanti
giovani et gagliardi mendicare, ma che imparassimo alcuna ar-
te. Et se così facessino tutti i giovani preti et monaci, non sa-
rebbe dishonore né peccato. Vogliono loro essere megliori che
non furono antiquamente Santo Paulo et altri apostoli et ades-
so si vede che gli è prohibito lavorare, il che è manifestamente
apostatare da la fede christiana. Non ho cura di colui che lo
prohibisse, etiam che fusse uno angelo del cielo. icona nota
Et li monaci solevano antiquamente lavorare et è manifesto che
gli è troppo de preti et monaci al mondo. Et se tutto el mon-
do fusse prete chi lavorerebbe le terre? Io non so che santità sia
più hoggi nella vita de' preti o monaci, sopra la vita de' lavora-
tori o artigiani. La vita de l'artigiano vale adesso meglio che la
vita della più grande parte de' preti et monaci, perché tutti preti
et monaci che non fanno alcuno officio, qual sia necessario alla


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