La Bibbia nel Cinquecento: edizioni interpretazioni censure
Biblia, Act » Il Sommario della Santa Scrittura - p. 127


Cap. XVII
Se la vita d'un monaco è meglio che quella
di uno commune cittadino


La vita de' monaci, secondo che adesso è condotta al mon-
do, non è altra cosa che una setta et in quella non consiste più
santità che ne la vita d'uno buono huomo borghese o negozia-
tore. Et pertanto è bene da essere pianto lo stato al quale sono
hogi pervenuti i monaci. Et se tu vuoi sapere la verità, compara
la vita d'uno buono lavoratore o artigiano a la vita d'uno buo-
no monaco et vedi quale appropinqua più alla dottrina evange-
lica. El monaco è obediente al suo abate, priore o guardiano.
El padre di famiglia è obediente al suo pastore in quello che li
piace di comandarli in digiuni, feste et cetera, et spesse volte
più volontariamente che el monaco al suo abate. El monaco
promette povertà, ma ei non ha mai necessità, come dice S.
Bernardo, et lui è nutrito dei beni de li altri, acquistati per
fatica di altri. Ei non dà a nessuno niente, ma riceve da tutti. El
padre di famiglia o di faccende non vive di elemosine, come
fa el monaco, ma guadagna sue spese per il lavorare delle sue
mani et dà delle elemosine secondo la sua possibilità. Et così in
questo vale meglio il cittadino che il religioso, perché Iesù Chri-
sto ha detto che «icona citazioni  è cosa più beata dare che ricevere». icona nota
El terzo che promette il monaco è castità. Nientedimeno lo


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