Cap. X
Come noi ci diserediamo noi medesimi
per nostra inobedientia
Adesso è conveniente sapere che solamente quelli che servo-
no
a Dio per tale amore
sono suoi figliuoli et heredi et saranno
salvi, perché colui che non è accetto a Dio et non l'ama per
quello che volontariamente li ha donato, esso è causa che non è
figliuolo di Dio et
si fa indegno di tutte le divine promissioni.
Come s'el fusse uno riccho huomo che havesse duoi figliuoli,
li duoi figliuoli sono egualmente propinqui all'heredità di lo-
ro
padre et quella appartiene egualmente a tutti duoi. Ma se,
dopo che sono venuti alli anni della discrezione, l'uno di questi
duoi figliuoli è ribelle et disobediente al suo padre et a lui fa di-
shonor, per questo modo può essere causa di essere diseredato.
Esso è veramente figliuolo et herede della fatuità del suo pa-
dre,
così come t'altro suo fratello, ma disereda se medesimo
per la sua mala vita.
Così sono tutti figliuoli di Dio et redenti per il pretioso san-
gue di
Christo, ma
quelli che peccano et non obediscono a' co-
mandamenti di Dio, quelli si diseredano et sono
causa della lo-
ro dannatione. Dio volentieri li harebbe salvati, perché li
havea
promesso con gli altri l'heredità del suo regno et gli haveva fatti
suoi figliuoli, ma se dannono loro medesimi. Sono figliuoli di
Dio quanto a
Dio, ma sono però
dannati per loro disobedientia.
Dio domanda
etiam alcuna volta simil gente suoi amici, non
perché [lo] siano ma perché [lo] sarebbono se fussino stati
fide-
li et obedienti. Come dice a Juda: «
Amico, a che sei tu
venu-
to?
». Et a quello che venne
alle nozze et non
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