
16Conciò sia cosa ch’io non contenda in perpetuo, e
non m’adiri in eterno: percioche altrimenti ogni spirito, e
l’anime ch’io ho fatte verrebber meno per la mia presenza.
17Io sono stato adirato per l’iniquità della sua cupi-
digia, e l’ho percosso: io mi son nascoso, e sono stato in-
degnato: ma pur quel ribello è andato per la via del suo
cuore.
18Io ho vedute le sue vie, e pur lo guarirò, e lo ricon-
durrò, e restituirò consolationi a lui, ed a quelli d’infra
lui che fanno cordoglio.
19Io creo cio ch’è proferito con le labbra: pace, pace
al lontano, ed al vicino, dice il Signore: ed io lo guarirò.
20Ma gli empi saranno come il mare sospinto, ilquale
non puo quietare, e le cui acque cacciano fuori pantano,
e fango.
21Non v’è niuna pace per gli empi: ha detto l’Iddio
mio.
Capitolo LVIII
Il Signore comanda al profeta d’arguire vivamente i peccati del
popolo, 2 la sua hipocrisia, principalmente ne’ suoi digiuni solen-
ni: 6 dichiarando qual sia il vero digiuno interno, approvato da
Dio: 8 e quali benedittioni avverranno a tutti coloro che servi-
ranno al Signore in purità di cuore.
1Grida con la gola, non rattenerti: alza la tua voce a
guisa di tromba, e dichiara al mio popolo i suoi misfatti,
ed alla casa di Iacob i suoi peccati.
2Ben mi cercano ogni giorno, e prendono piacere di
saper le mie vie: a guisa di gente che s’adoperi a giusti-
tia, e non habbia lasciata la Legge dell’Iddio suo: mi do-
mandano de’ giudicii di giustitia, prendono piacere
d’accostarsi a Dio.
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