
8Se tu no’l sai, o la più bella d’infra le femmine, esci
seguendo la traccia delle pecore: e pastura le tue capret-
te presso alle tende de’ pastori.
9Amica mia, io t’assomiglio
alle cavalle, che sono a’
carri di Faraone.
10Le tue guance son belle ne’ lor fregi, e’l tuo collo
ne’ suoi monili.
11Noi ti faremo de’ fregi d’oro, con punti d’argento.
12Mentre il Rè è nel suo convito, il mio nardo ha
venduto il suo odore.
13Il mio amico m’è un sacchetto di mirra: egli pas-
serà la notte fra le mie mammelle.
14Il mio amico m’è un grappolo di cipro, nelle vigne
d’En–ghedi.
15Eccoti bella, amica mia, eccoti bella: i tuoi occhi
somigliano quelli
de’ colombi.
16Eccoti bello, amico mio, ed anche piacevole: il
nostro letto etiandio è verdeggiante.
17Le travi delle nostre case son di cedri, i nostri pal-
chi son di cipressi.
Capitolo II
Lo Sposo, in disparte, dichiara la sua eccellenza, alla cui imagine
egli ha formata la sua Chiesa: 3 ed ella, a vicenda, esalta le per-
fettioni di Christo, ed i suoi infiniti beneficii: 5 onde, accesa di
ferventissimo amore, ella disidera di goder dinuovo della presen-
za d’esso in ispirito: sopra che essendosi addormentata, 7 lo Spo-
so viene, e l’esorta d’usare il tempo della luce dell’Evangelio, e
della libertà dello Spirito, all’avanzamento della sua vocatione
pagina successiva »