La Bibbia nel Cinquecento: edizioni interpretazioni censure
Iuvenalis, Decimus Iunius » Bibbia Diodati (1641) - p. 3970


per Iacob: per quelli che non hanno peccato contr'a te:
ma hai ordinata la penitenza per me peccatore.
9Conciò sia cosa ch'io habbia commessi peccati in
maggior numero, che non è la rena del mare.
10Signore, le mie iniquità son multiplicate, le mie ini-
quità son multiplicate: ed io non son degno di riguardar
l'altezza del cielo, per la moltitudine delle mie iniquità.
11Io son tutto piegato per lo peso de' miei ferri, sì che
non posso alzare il capo, e non ho alcuna respiratione.
12Percioche io ho provocata la tua ira, ed ho fatto
male davanti a te: io non ho fatta la tua volontà, e non
ho osservati i tuoi comandamenti: io ho rizzate dell'ab-
bominationi, io ho multiplicate l'offese.
13Ma hora, io piego le ginocchia del mio cuore, ri-
chiedendo la tua bontà. Io ho peccato, Signore: io ho
peccato, e riconosco le mie iniquità.
14Per cio, ti prego, e supplico, o Signore, perdona-
mi, perdonami: e non distruggermi insieme con le mie
iniquità.
15E non riserbarmi mali maggiori, essendo adirato in
perpetuo: e non condannarmi a' luoghi più bassi della
terra: percioche tu sei l'Iddio, l'Iddio de' penitenti; e
mostrerai in me tutta la tua bontà.
16Percioche tu mi salverai, benche io ne sia indegno,
per la tua gran misericordia: ed io ti lauderò sempre,
tutti i giorni della vita mia: percioche tutte le potenze
del cielo ti laudano, ed a te appartiene la gloria per tutti
i secoli. Amen.


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