
29Di sollecitar la servente d'un altro, e d'accostarti al
suo letto.
30Di dir villania agli amici, e di rimproverar dopo
haver donato.
31Di rapportar le parole che tu havrai udite, e di pa-
lesare i ragionamenti segreti.
32Così sarai veramente vergognoso, e troverai gratia
appo ogni huomo.
Capitolo XLII
1Non vergognarti di queste cose, e non portar rispet-
to ad alcuno per peccare.
2Della Legge, e del patto dell'Altissimo. né del giudi-
cio, per assolver l'empio.
3De' ragionamenti del compagno, e de' viandanti: e
de' lasci hereditari degli amici.
4Della giustezza della stadera, e de' pesi: e del posse-
dere poco, o assai.
5De' danari, che tu havrai spesi in comperar qualche
cosa da' mercatanti: e del ben gastigare i figliuoli, e
dell'insanguinare i fianchi al malvagio servo.
6Buona cosa è il tener serrata una mala donna: e, do-
ve son molte mani, chiudi a chiave.
7Tutto cio che tu dai fuori, dallo a conto, ed a peso: e
scrivi cio che tu dai o ricevi da chiunque si sia.
8Non vergognarti di riprendere un pazzo, ed uno
stolto, ed un decrepito che disputi co' giovani.
9Così facendo, sarai veramente bene ammaestrato,
ed approvato appo tutti i viventi.
10La figliuola è una segreta cagion di vegghiare al
padre, e la cura che s'ha d'essa caccia il sonno.
11Che non trapassi il fior dell'età senza esser marita-
ta: o che, essendo maritata, non sia odiata.
pagina successiva »