La Bibbia nel Cinquecento: edizioni interpretazioni censure
Declamationes maiores » De re publica » Biblia, 2Pt » Strategemata » Bibbia Diodati (1641) - p. 3372


Questa Epistola è quasi del medesimo suggetto che la
precedente. Perciocché l'Apostolo, non havendo anchora
potuto visitare i Tessalonicesi, scrive loro dinuovo questa
seconda, per consolargli, confermargli, esortargli, e cor-
reggergli. E prima, commenda la lor fede, carità, costan-
za, e patienza nelle persecutioni: e gli fortifica, pregando
Iddio che gli piaccia compiere l'opera sua in loro. Poi ap-
presso, con l'occasione d'una certa opinione, che s'era
sparsa fra loro, che l'ultima venuta di Christo era prossi-
ma, onde nascevano di gran disordini nella Chiesa; egli
dichiara loro che quella era falsa: perciocché innanzi do-
vea surgere Antichristo, il cui regno, pestifera dottrina,
falsi miracoli, apostasia, e gran seguito, e distruttione fi-
nale, egli discrive: rassicurando nondimeno i Tessalonice-
si contr'allo spavento di questo horrendo pericolo, per la
loro elettione, e vocatione bene stabilita. Ed in fine, ri-
prende alcuni d'infra loro, che viveano disordinatamente,
ed otiosamente: imponendo a' Tessalonicesi di separargli
dalla comunione della Chiesa, in caso che si mostrassero
disubbidienti; fin che fosser venuti a penitenza.

Capitolo I


S. Paolo, salutati i Tessalonicesi, 3 rende gratie a Dio della lor fe-
de, carità, e fermezza nelle lor gravi afflittioni: 5 e gli fortifica, e
consola, per la promessa del riposo, e della gloria eterna; e del
giudicio finale sopra i lor persecutori: 11 ed a questo fine prega
Iddio che compia l'opera sua in loro.



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