La Sacra Bibbia tradotta in lingua italiana e commentata da Giovanni Diodati (Genève 1641)

per una continua disciplina: 11 poi, rimproverando a' Corinti
d'haverlo sforzato a sostener così la sua innocenza, e sincerità, do-
po tante prove del suo Apostolato, 19 protesta nondimeno che'n
tutto ciò ch'egli havea detto, non havea havuto altro fine che la lo-
ro edificatione.

1Certo, il gloriarmi non m'è spediente: perciocché io
verrò alle visioni, e rivelationi del Signore.
2Io conosco un huomo in Christo, il quale, son già
passati quattordici anni, fu rapito (se fu in corpo, o
fuor del corpo, io no ’l so, Iddio il sa) fino al terzo cielo.
3E so che quel tale huomo (se fu in corpo, o fuor del
corpo, io no ’l so, Iddio il sa)
4Fu rapito in Paradiso, ed udì parole ineffabili, le-
quali non è lecito ad huomo alcuno di proferire.
5Io mi glorierò di quel tale: ma non mi glorierò di me
stesso, se non nelle mie debolezze.

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