
31Insensati, senza fede ne’ patti, senza affettion natu-
rale, implacabili, spietati.
32I quali, havendo riconosciuto il diritto di Dio, che
coloro che fanno cotali cose son degni di morte, non sol
le fanno, ma anchora acconsentono a coloro che le com-
mettono.
Capitolo II
S. Paolo prosegue di mostrare che anche i virtuosi mondani,
i quali condannano i vitii esterni negli altri, 3 non lasciano però
d’esser macchiati d’empietà interna, d’impenitenza, 8 di ribellio-
ne contr’alla verità di Dio, 13 d’hipocrisia, e d’altri
peccati: onde
saranno, non meno che gli altri apertamente vitiosi, condannati
da Dio nell’ultimo giudicio, secondo la legge naturale, scolpita
ne’ cuori loro: 17 poi passa a’ Iudei, che riponevano la lor
giusti-
tia nella Legge scritta, e nella Circuncisione: e dichiara che,
es-
sendo corrotti come tutti gli altri, la Legge, e tutti i lor vantaggi,
non valevano loro ad altro, ch’ad aggravare la lor condannatione.
1Perciò, o huomo, chiunque tu sii, che giudichi, tu
sei inescusabile: perciocché, in ciò che giudichi altrui, tu
condanni te stesso: conciò sia cosa che tu che giudichi
facci le medesime cose.
2Hor noi sappiamo che ’l giudicio di Dio è, secondo
verità, sopra coloro che fanno cotali cose.
3E stimi tu questo, o huomo, che giudichi coloro che
fanno cotali cose, e le fai, che tu scamperai il giudicio di
Dio?
4Overo, sprezzi tu le ricchezze della sua benignità, e
della sua patienza, e lentezza ad adirarsi; non conoscen-
do che la benignità di Dio ti trae a penitenza?
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