
26Ed i discepoli, veggendolo caminare sopra ’l mare,
si turbarono: dicendo, Egli è una fantasima. E, di paura,
gridarono.
27Ma subito Iesu parlò loro: dicendo, Rassicuratevi:
sono io, non temiate.
28E Pietro, rispondendogli, disse, Signore, se
sei tu,
comanda ch’io venga a te sopra l’acque.
29Ed egli disse, Vieni. E Pietro, smontato della navi-
cella, caminava sopra l’acque, per venire a Iesu.
30Ma, veggendo il vento forte, hebbe paura: e, co-
minciando a
sommergersi, gridò: dicendo, Signore, sal-
vami.
31Ed incontanente Iesu distese la mano, e lo prese: e
gli disse, O huomo di poca fede, perché hai dubitato?
32Poi, quando furono entrati nella navicella, il vento
s’acquetò.
33E coloro ch’erano nella navicella vennero, e l’ado-
rarono:
dicendo, Veramente tu sei Figliuol di Dio.
34
Poi, essendo passati all’altra riva, vennero nella
contrada di Gennesaret.
35E gli huomini di quel luogo, havendolo riconosciu-
to,
mandarono a farlo assapere per tutta quella contrada
circunvicina: e gli presentarono tutti i malati.
36E lo pregavano, che potessero sol toccare il lem-
bo della sua
vesta: e
tutti quelli che lo toccarono furo-
no sanati.
Capitolo XV
Gli Scribi, ed i Farisei accusano i discepoli di Christo, perciò che
non osservavano certi lavamenti introdotti per traditione fra’ Iu-
dei: 3 e Christo convince la loro hipocrisia, ed empietà,
nelle lor
traditioni: 10 e dichiara che la lordura corporale non contamina
l’anima, ma ben l’interna del cuore: 13 ammonisce i suoi disce-
poli che lascino i Farisei, e spuone loro più chiaramente
quel det-
to: 21 libera la figliuola indemoniata d’una Cananea,
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