
6.
[Scrittura indirizzata alle autorità veneziane,
proveniente dalla Curia pontificia, non datata].
Per tutta Italia è scoperta dalla gran bontà del signor Dio una mol-
titudine d'anabattisti, i quali hanno congiurato contra li magistrati,
contra la fede et contra Christo nostro redentore, et particolarmente
nel anno 1550 nel mese di settembre congregorno uno concilio secreta-
mente in Vinetia di Germani, Grissoni et Italiani sin al numero di
cinquanta o sessanta, et erano solo dua per giesa cioè per congrega-
tione; et per quaranta giorni continui determinomo quanto si contene
quivi etc. et confermorno l'altre opinioni d'anabattisti etc. cioè etc.:
prima tengono nemici d'Iddio tutti li magistrati christiani et vo-
gliono che niuno christiano possa essere imperatore, re, duca o esser-
citare magistrato alchuno, et li populi non essere obligati a obedirli, et
tali magistrati contradicono alla legge d'Iddio etc.;
dicono Christo nostro Signor non essere Dio né concetto di Spirito
santo, ma sol'huomo generato di seme humano, pieno però de tutte
le vertudi da Dio;
dicono che non siamo redenti nel sangue, nella morte di Christo
nostro Signor etc. ;
negano la verginità della madre santissima di Christo et vogliono
che habbia hauti altri figliuoli;
hanno in orrore la messa et il santissimo sagramento del altare;
tengono nullo il battesmo hauto nella Chiesa nostra et tutti si ri-
battezzano;
negano la nostra Giesa essere d'Iddio, ma trovata dal demonio
insieme con tutte le soe cerimonie;
dicono il pontifice romano essere Antichristo;
tengono non essere altro inferno ch'il sepolcro di ciascuno;
dicono non essere demonii eccetto la prudentia humana;
dicono non essere angioli, et li nomi de questi nelle scritture s'in-
tendeno gl'huomeni chiamati a diversi ministerii;
dicono le anime delli morti in peccati morire col corpo;
vogliono l'anime nostre essere produte dal seme humano, et non
create da Dio;
pagina successiva »