
Predica XIV
Del modo da uscir del quarto laberinto
nel quale son quelli che pensano di esser liberi
Non è dubbio che Dio vede tutte le cose et non solo le presenti et
le passate, ma et anco quelle che hanno a venire, infino a gl'intimi
pensieri, discorsi, intenti et desiderii, né è alcuna cosa occulta a
gl'occhi di quella immensa et infinita luce, ma tutte gli sono aperte
et nude, talché le vede con chiara, certa et infallibile scienza, sempre
et eternalmente. Vede adunque chiaramente tutte le cose future, et
sícome ne ha certa et infallibile scienza, così può predirle assoluta-
mente, senza conditione alcuna, per cose chiare, sicure et certe, anzi
sempre, quando l'ha predette, se bene in qualche parte pendevano da
gl'huomini, in ogni modo sapeva di certo se le sarebbono o no.
E ben vero che è officio nostro d'intendere tutte le promesse le-
gali con conditione et le evangeliche senza, ma le minaccie tutte deb-
biamo intenderle con conditione.
Et in prima, quanto alle promesse, chiamo legali quelle che
son fatte con espresse conditioni o che sieno fatte nel vecchio o nel
nuovo Testamento, sicome, quanto al vecchio Testamento, son quelle
del Deuteronomio a 28, et quanto al nuovo, quelle di Christo, spetial-
mente in S. Matteo al 5. Ma le promesse evangeliche son quelle che
son fatte per pura gratia assolutamente et senza conditione alcuna,
sicome fu, quanto al vecchio Testamento, quando Dio per Natan
profeta promesse a David che non morrebbe, et quanto al nuovo,
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