
influenza generale, dico in prima che, parlando de' fanciullini et fan-
ciulline innanzi che discernino il bene dal male, che se bene hanno
attitudine alla libertà, il che non è ne gl'altri animali, nientedimeno
per allhora non hanno libertà alcuna, ma operano tutto di necessi-
tà, secondo che sono mossi dalli oggetti, naturali affetti, impeti et
passioni.
Dipoi anco che gl'huomini son venuti a gl'anni della discrittione, i
movimenti naturali non sono in lor libertà, sicome di non cadere man-
candogli la terra sotto i piedi, né anco í vitali, sicome è quello del pol-
so, spirare et respirare, digerire, nutrirsi et simili, li quali sono in noi di
necessità, se già non ci privassemo volontariamente della vita.
Non sono anco in potestà dell'huomo i movimenti sicome il non
turbarti se vedi che un viene per ammazzarti, il non commuoverti se
egli ti svergogna et dice villania et simili, né anco le cose casuali
et fortuite che qualche volta accascano alle persone senza haverle
previste. Non è anco in libertà dell'huomo il giudicio de' sentimenti,
imperoché di necessità giudicano secondo la qualità delli obietti che
sono lor presentati, talché non è in libertà dell'huomo di fare che l'oc-
chio giudichi verbi gratia che una cosa sia bianca, se gli è presentata
per rossa, né anco che il gusto giudichi una cosa amara per dolce se
già non fusse il gusto corrotto (et in tal caso giudicherebbe pur di ne-
cessità secondo la sua indispositione). Il simile dico di tutti gl'altri
sentimenti esteriori et interiori. Anzi non è l'huomo libero quanto
al giudicio dell'intelletto, imperoché assentisce, dissentisce o dubita
secondo la evidenza delle cose che gli sono messe innanzi: se se gli
scuoprano per vere, l'accetta per vere et assentisce; se per false, dis-
sentisce; et se per incerte, dubita, et tutto di necessità.
E ben vero che se ben non è in potestà dell'huomo di fare che
l'intelletto assentisca, dissentisca o dubiti, imperoché ciò fa di neces-
sità secondo l'evidenza delle cose che gli son presentate, nientedime-
no è in libertà dell'huomo fare che l'intelletto pensi hor a una cosa
hora a un'altra secondo che vuole. Il simil dico di tutti i sentimenti
esteriori et interiori, atteso che possiamo imaginarci, risguarda-
re, odorare, gustare, sentire hor una cosa et hora un'altra secondo che
ci piace.
Or se nell'intelletto nostro, ne' sentimenti interiori et anco negli
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