
Predica X
Nella quale si riprova la opinione di quelli i quali dicano che
non doverebbe entrarsi in simili laberinti
Non è dubbio che per salvarci ci è necessaria la cognitione di
molte cose sopranaturali le quali non possiam sapere senza rivelatio-
ne. E anco cosa certa et chiara che Dio non ha ci insegnato cose scan-
dolose, perniciose, curiose o vane, ma solamente le utili et necessarie,
sicome Isaia scrisse, et non ad altro fine, se non acciò ce ne servisse-
mo in beneficio nostro et gloria sua; donde ne segue che è un gran
male il non voler sapere quello che ci ha insegnato, imperoché ciò
non può essere senza disprezo di Dio, della sua parola et della nostra
salute, atteso che la dottrina sua non rovina, non scandalezza, non of-
fende, non turba, non intriga, non offusca, ma edifica, consola, quieta
et illustra.
E ben vero che la lascivia dell'humano ingegno è sì grande et può
tanto in noi la insatiabil curiosità, che è difficile il contentarsi di sa-
pere delle cose divine solamente quel tanto che Dio ce n'ha rivelato
et ogni volta che, passando i termini posti da Dio, non caminiamo
con la lucerna della sua parola, viviamo a caso et alla cieca, talché
quelli soli si sono intrigati, che ne hanno voluto sapere più di
quello che Dio voleva sapesseno, dove gli altri che hanno havuta la
Scrittura santa per regola, con cavarne gran frutto, han trovato le
strade chiare, aperte et piane.
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